COLORAZIONI ED EFFETTI
SPECIALI
Piccolo
manuale della colorazione
di Aldo
NUOVO
Prima di
cominciare, preferisco subito illustrare la diluizione che normalmente
utilizzo per aerografare i vari colori, rigorosamente HUMBROL.
Colori matt
-
1 parte di colore
+ 2 ÷ 3 di diluente se devo ottenere un buon potere coprente;
-
1 parte di colore
+ 4 ÷ 5 di diluente per schiarire i pannelli al centro, per il
pre-shading col nero, per i fumi di scarico dei motori sia a pistoni che
jet, per i fumi delle armi;
-
1 parte di colore
+ 6 di diluente per la sporcatura delle ruote e del movimento a terra su
piste con fango, etc. (coda, portelli dei carrelli, parte terminale dei
flap, etc.).
Colori gloss e trasparente matt
-
1 parte di colore
+ 3 di diluente.
Colori mimetici
Dopo aver
completato e lavato con detersivo neutro il modello, pronto per la
verniciatura, ho l’abitudine di controllare le stuccature aerografando il
bianco H 130 satinato, preparando così un ottimo fondo per l’aggrappaggio
delle vernici mimetiche. Utilizzo come diluente (ORRORE!!!!) una miscela
composta da: 50% d’acquaragia + 50% di nitro antinebbia. La miscela è
scaturita da uno studio effettuato su vecchi modelli e su suggerimento di un
vecchio numero di MODELWINGS, riguardo la costruzione del Grumman F3 – F1
imbarcato. Ho provato solo nitro, ma i tempi di essiccatura erano troppo
rapidi; solo acquaragia, ma il risultato aveva un aspetto piuttosto
“oleoso”. Trovo invece molto utile usare solo nitro per il lucido pre-decals,
proprio per la caratteristica di accorciare i tempi di essiccazione, il che
permette di dare anche 3 ÷ 4 passate in 20 minuti.
Dopo il
controllo e l’eventuale ripresa delle stuccature, preparo il fedele Badger
200 per il pre-shading in nero, cioè ripasso le pannellature diverse volte
con un nero diluito, affinché risaltino sotto la colorazione. Ovviamente le
pannellature devono essere rigorosamente in negativo; quando sono in
positivo passo diverse ore a reincidere tutto il modello prima di cominciare
la costruzione, con sotto mano dei buoni disegni in 1/72, un buon incisore,
dime Verlinden, righello in acciaio flessibile e tanta, tanta pazienza.
La mimetica
va applicata per velature successive, cioè con colore diluito in varie
passate, facendo intravedere il nero del pre-shading, anzi facendolo quasi
risaltare perché i passaggi successivi (gloss + decals + gloss + matt)
tenderanno ad appiattire un po’ l’effetto.
Per evitare
l’effetto silvering delle decals, cioè il bordo che non solo traspare ma si
evidenzia con un effetto “argentato”, aerografo il gloss solo dove
effettivamente verranno posate le decals.
Ovviamente
queste zone si estendono a tutto il modello quando preparo un jet, in quanto
sono così tante le scritte di servizio da ricoprire praticamente tutto
l’aereo.
Dopo 3 ÷ 4
passate faccio asciugare il tutto almeno 10 ÷ 12 ore in modo da poterlo
maneggiare liberamente.
Decals
Per la posa
delle decals utilizzo, con parsimonia, il Mr-Mark Softer della Gunze per le
quelle normali tipo Italeri o Revell, e un liquido della Tameo Kits tipo
“strong”, utilizzato dai modellisti di auto per far aderire le decals ai
pneumatici in gomma, per quelle un po’ più rigide come Trumpeter, Academy, a
volte MPM.
Dopo la posa
sono solito ripassare solo una volta il gloss con la diluizione già detta, e
dopo 10 ÷ 15 minuti direttamente il matt Humbrol con la stessa diluizione
del gloss, cercando di amalgamare la parte con le decals col resto del
modello in che fa anche ammorbidire il pre-shading.
Dopo altre
10÷ 12 ore di asciugatura si passa alla fase più delicata, cioè
l’invecchiamento di tutto il modello.
Invecchiamento mimetica a più colori
Comincio
schiarendo il centro dei pannelli con l’aerografo caricato con i colori
secondo lo schema seguente, con la diluizione già descritta:
VERDE
: bianco 130.
RLM 71
: 129 oppure 28; infatti questo colore schiarendosi tendeva ad un grigio
azzurrino, vedi Ar 196 foto n° 1 e 2 , completato secondo i consigli del
grande maestro prof. Gianpiero Piva (standing ovation please !!!!!)
pubblicati su Aerei Modellismo n° 4/83 a pag.11.
MARRONE
: giallo 154.
DARK OCEAN GREY
: 128, per i suoi riflessi azzurrini.
DARK SLATE GREY
: giallo 154.
Per tutti gli
altri colori utilizzo il 130.
foto 1
foto 2
Invecchiamento mimetica monocromatica
(superfici superiori monocromatiche e superfici inferiori)
Ovviamente si
allude agli aerei per es. del Coastal Command o al Victor mimetizzato in
Hemp per le superfici superiori; qui utilizzo in modo più appariscente il
pre-shading e cioè:
COLORE BASE BIANCO
: utilizzo praticamente solo il 130 senza coprire troppo il pre-shading,
quasi un effetto “a scacchiera”, considerando che le operazioni successive (gloss
+ decals + gloss + matt) ammorbidiranno di molto l’effetto “quadrettato”.
RLM 79
÷ HEMP: anche qui si opera col pre-shading utilizzando, per addolcire
un po’ i contorni, dei color sabbia via via più chiari, come il 94 e il 103.
OLIVE DRAB
: discorso a parte merita questo colore (vedi foto 3, 4, 5, 6 del B 17).
Utilizzo il 155 su tutto l’aereo per poi schiarire il centro dei pannelli
col 72 kaki drill che ha quella tonalità “rossastra” tipica dell’OLIVE DRAB
consumato e cotto dal sole; successivamente passo un velo di giallo 130.
NERO
: non amo molto usare il 33 per colorare di nero ma un grigio scurissimo
tipo il 112 oppure il 66, utilizzando il nero per evidenziare le
pannellature.
foto 3
foto 4
foto 5
foto 6
Lining
Per
evidenziare le pannellature ad aereo terminato, colorazione e decals
incluse, utilizzo i colori ad olio. Alcuni amici modellisti utilizzano le
tempere, ma, dopo averle provate, le trovo un po’ “gessose”; inoltre,
l’assorbimento del matt dato successivamente è diverso tra aereo e
pannellatura, disomogeneità che si nota molto in controluce.
Diluisco i
colori ad olio con la trementina che, asciugandosi, resta satinata, e non è
eccessivamente aggressiva come la nitro o l’acquaragia.
A seconda del
colore della mimetica utilizzo i seguenti colori ad olio:
Seppia
per i colori molto chiari, come le superfici inferiori.
Terra d’ombra o blu
per i colori mimetici delle superfici superiori.
Giallo cadmio chiaro
per il nero.
Ed ora
proverò a descrivere il modus operandi.
Se il modello
ha avuto un velo di gloss dappertutto, allora utilizzo il “lavaggio” cioè
diluisco il colore ad olio in modo esagerato e con un pennello morbido e
grande , almeno un n.° 5, si passano in modo grossolano tutte le
pannellature; dopo 10 minuti max di attesa, con un panno morbido inumidito
di diluente, si ripassano le zone colorate facendo attenzione a non togliere
però il colore penetrato per capillarità nei recessi lasciando così i
pannelli ben definiti.
Se invece il
gloss è stato passato solo sulle zone dove devono essere poste le decals,
preferisco utilizzare un altro metodo, forse un po’ più lungo ma più
preciso.
Con un
pennellino 7/0 ripasso ogni pannellatura col colore ad olio scelto diluito
secondo le proporzioni 1 parte di colore + 4 di diluente, in modo da farlo
scivolare nei recessi e nello stesso tempo da lasciarlo pastoso.
Dopo qualche
minuto con un pennello piatto n.°5 o 6, inumidito di diluente, su alcuni
pannelli, in particolare timone di coda, alettoni, slats, flaps, timone di
profondità, “tiro” il colore secondo il flusso dell’aria, dando quel senso
di sporcizia “tirato via”.
Dopo questa
fase uso ripassare col matt tutto il modello per eliminare l’effetto
satinato dei colori ad olio ed uniformare tutto quanto, per dare
quell’aspetto “vissuto” che secondo me dovrebbe avere un mezzo da guerra.
Scrostature
Per dare
l’effetto della vernice scrostata utilizzo un pennello 5/0 ed il 56 Humbrol,
cercando di delineare i pannelli di accesso alle armi alari od in fusoliera,
le zone di calpestio, ovviamente soltanto dal lato dal quale salivano i
piloti, le pale delle eliche dal lato più “dritto” che fende l’aria.
Per
l’aviazione giapponese, però, utilizzo un sistema diverso, perché data la
pessima qualità delle vernici, le scrostature erano più evidenti.
Sulle parti
da scrostare, ogiva, elica, attaccatura ali-fusoliera, bordo d’attacco delle
ali e dei piani di coda, aerografo il n° 11 Humbrol; il giorno dopo vernicio
regolarmente con i colori mimetici; dopo almeno 24h col cutter o, meglio,
con piccole strisce di scotch, si “strappano” via pezzetti di vernice,
seguendo principalmente foto di aerei; il tutto viene sigillato alla fine
col matt, dopo aver seguito il procedimento già descritto per le decals
(gloss+decals+gloss+matt), come mostrato nelle foto 7 , 8 e 9.

foto 7
foto 8
foto 9
Ruote
Per
l’invecchiamento delle ruote rimando al breve articolo del caro Maurilio
Marangio, che si può riassumere in questo schema:
coloro prima i cerchioni
del colore richiesto (verde, alluminio, grigio scuro, ecc.) poi i pneumatici
col nero;
invecchio la ruota in base
al teatro operativo.
Principalmente i teatri operativi sono due:
deserto, estremo
oriente, russo estivo, atolli del Pacifico:
utilizzo il 130 molto diluito (1p. colore + 5p. diluente) spruzzato ad una
distanza di 10÷15 cm con ugello abbastanza aperto, fecendo ruotare il
pneumatico su uno stuzzicadenti usato come asse, soltanto sul bordo laterale
del pneumatico, lasciando il battistrada più scuro; questa colorazione si
può notare in molti filmati d’epoca, oppure, in modo più semplice,
osservando i pneumatici di un’auto dopo che ha percorso una strada molto
polverosa;
altri teatri operativi
come Europa, Russia invernale:
si schiarisce il battistrada, lasciando i bordi laterali più scuri.
Infine
utilizzo il 94 con la solita diluizione esagerata (1p. colore + 5p.
diluente) per dare un velo di polvere sotto l’aereo, insistendo sui bordi
dei portelli del carrello, in corrispondenza di “schizzi” di acqua sporca
dopo la pioggia, nella parte inferiore dei piani di coda e nella parte
inferiore del timone di coda, sporco dovuto al ruotino di coda.
Fumi di sparo
e gas di scarico
Le armi a
bordo producevano fumo durante lo sparo, che si propagava lungo l’ala
secondo il movimento dell’aria, sporco riprodotto con velature di nero
oppure di grigio scuro, colori che si usano anche per riprodurre lo sporco
dei gas di scarico, anche se a volte soprattutto per aerei tedeschi ed
americani, dopo aver aerografato la “fumata”, al centro della scia shiarisco
con un marrone bruciato prima, come il 98, e, successivamente, con un velo
di 94. Questo tipo di sporco più chiaro si può riscontrare su molte foto
d’epoca.
Per chiarire
il concetto ho allegato alcune foto di diversi modelli. Buon
modellismo a tutti i lettori.

Arado Ar. 240
FW 190 D 11
He. 177 A-5 Greif

Siebel Si 204
Westland Wyvern S 4
Yak 23 "Flora"
GALLERIA