EL ALAMEIN il modellismo applicato alla Storia a cura di Andrea e Antonio TALLILLO
Selezione dei modelli (delle artiglierie) disponibili in scala 1/35 Artiglierie ad El Alamein Per molti anni, i vari pezzi d’artiglieria, arma che anche nel deserto si impose, non hanno avuto una adeguata trasposizione in campo modellistico. Complici anche la mancanza di appeal, di accessori, granate e serventi, questi importanti protagonisti dello scacchiere sono stati trascurati dagli stessi modellisti, concentrati sui mezzi da combattimento. Tranne pochissime eccezioni, il panorama dei kits in plastica era veramente esiguo, ma la situazione è andata migliorando con l’apparizione delle cottage industries, che in resina hanno cominciato a replicare diversi soggetti. Adesso i pezzi d’artiglieria, dato il rischio di saturazione della panoplia di mezzi da combattimento, sono diventati uno dei campi nei quali varie ditte si sono sbizzarrite, offrendo sia nuove edizioni dei cavalli da battaglia dei contendenti sia soggetti veramente molto sfiziosi. Anche l’offerta di serventi ed accessori è grandemente migliorata, ma in resina, e perciò con alcuni danni al nostro borsellino, e poco o nulla ci impedisce di ricreare una scenetta con protagonista uno dei vari pezzi, da campagna, controcarro o antiaerei, non importa, che comparvero in quel periodo ed in quella battaglia. Con quest’ultima appendice, a quanto pubblicato in precedenza, proponiamo anche alcune fotografie di pezzi e serventi “in action” in modo da ispirare, chissà, alcune riproduzioni modellistiche. Non è stato possibile trovare illustrazioni pertinenti proprio per ogni soggetto, e di questo ci scusiamo. Cominciando dall’artiglieria tedesca, da quella campale e dal pezzo più piccolo, lo IG 18 da 75 mm ancora presente nel 1942 anche se in un numero poco rilevante di esemplari, la prima ditta a produrlo fu la celebre ESCI (è un kit ripreso da Italeri, n. cat.6400): a questo primo kit, negli anni, si affiancarono riproduzioni in resina sia dell’americana Kendall che della prolifica Verlinden (n.cat. 1163, a fine 1996). Passando al calibro 105 per lo Fh 18, esso ha avuto più d’una trasposizione in scala, ma scartando quelle relative alla versione più recente (quella col freno di bocca, per intenderci) ed i kits in resina meno reperibili, conviene fermarsi sull’ottimo kit della AFV Club (n.cat. 35050). Il cannone da fanteria SiG 33 da 150, usato in non grande quantità, ma comunque presente nei ranghi della fanteria motorizzata, dopo il kit Verlinden (n.cat.1001) è stato riprodotto prima dalla russa Alan Hobby e poi da AFV Club (n.cat. 148) nonché dalla Dragon (n.cat.6261) e come Cyber Hobby (n.cat.38). Il cannone obice Sfh 18 da 150 è ora disponibile sia come Dragon n.cat.6392 che Trumpeter n.cat.2304, segnaliamo che il nostro Krupp 149/28 non è altro che questo pezzo, perciò è senz’altro un kit italianizzabile. Per altri pezzi, si passa dal K18 (Dragon n.cat.6411) al 10 cm Sk 18 della Trumpeter (n.cat.2305), che sembra essersi appassionata a pezzi di maggior calibro come il 17 cm K18 (n.cat.2313) e 21 cm Morser 18 (n.cat.2314). Quest’ultimo, presente in una ventina di esemplari, fu il calibro più grande usato su quel fronte. Lungo la costa, furono usati pure alcuni pezzi di preda bellica francese, finora appannaggio di ditte francesi ed in resina. I controcarro tedeschi hanno sempre avuto un discreto fascino per le ditte di modellismo, si va dal Pak 35/36 da 37 mm, riprodotto già in tempi storici dalla Tamiya (n.cat.35035) e riproposto dalla Dragon (n.cat.6152) e dalla Zvezda (n.cat.3610), al Pak 38 da 50 mm che è disponibile sia come Italeri (n.cat.6425, riproposto come n.cat.6496) che Dragon (n.cat.6118 e 6444). I due pezzi Pak 97/38 e Pak 40 probabilmente entrarono in servizio solo più tardi, in Tunisia, ma almeno il primo può essere stato presente sia pure in pochi esemplari, è comunque disponibile sia nel catalogo Italeri dal 2007 (n.cat.6460) che Dragon (n.cat.6123 e 6445). Molto più diffuso, nella categoria dei “medi” era paradossalmente un cannone di preda bellica, il Pak 36 (r) ex sovietico; esso è disponibile come Bronco (n.cat.056) o ICM (n.cat.35701). Ai confini tra la mitragliera ed il controcarro il s PzB 41 da 28-20 mm Bronco (n.cat.034) dopo una lunga e varia serie di repliche, partendo dai primi mitici kits in metallo della Hecker & Goros ed in resina della Miniart Studio. La Flak (artiglieria contraerea) è stata sempre anch’essa ben nutrita nel panorama delle varie offerte disponibili sin dai vecchi tempi. La ESCI proponeva una Flak 30 da 20 mm, rimasto l’unico kit in plastica per lungo tempo e riproposto anche dalla giapponese Gunze tempo addietro, ed a fianco la Tamiya una Flak 38 (n.cat.35102) che man mano fu affiancata sia dalla Italeri (n.cat.377) che dalla Dragon tra il 2004 ed il 2006 (n.cat.6288 e 6546) che dalla Tristar (n.cat.35010). La micidiale quadrinata Flakvierling 38 era stata appannaggio della Tamiya (n.cat.35091), poi sono apparsi i kits AFV Club (n.cat.35149), Dragon (n.cat.6547), Bronco (n.cat.057) e per finire anche Trumpeter (n.cat.2309). Il 37 mm modello 37 era apparso come Tamiya (n.cat.35302), seguito da Dragon (n.cat.6523) ed Italeri (n.cat.6495), poi AFV Club (n.cat.115) e Bronco (n.cat.35042). Il celeberrimo “88” nato come contraereo ma usatissimo nel ruolo di controcarro, era stato monopolio della Tamiya per lunghissimi anni come modello 36-37 (n.cat.35017, “Model of the year”, ma del 1973…). Poi, sono apparsi i vari Dragon (n.cat.6260) mod. 18/36 e (n.cat.6287) mod. 37 nonché (n.cat.6523) mod. 36 ed Italeri (n.cat.6602) mod. 37. La Afv è rimasta al suo modello 18 (n.cat.35088). Per inciso, anche l’ “88” tedesco è riproducibile con equipaggio italiano. La particolare versione Flak 41, molto innovativa, ma presente solo in una ventina di esemplari, è rintracciabile nel catalogo Bronco, con ben due riproduzioni (n.cat.35067 senza rimorchio e n.cat.35114).