EL ALAMEIN resoconto fotografico a cura di Andrea e Antonio TALLILLO
Territorio
1 – La stazione ferroviaria di El Alamein, all’epoca. (IWM). 2 - Uno scorcio di una desolata Marsa Matruh, poco dopo la conquista italiana. (Pisani) 3 – Uno dei cartelli inglesi visti a Marsa Matruh. (IWM) 4 – Il deserto attraversato dalle tracce dei carri armati. (BA) 5 – La Depressione di El Qattara, vista da bordo di auto tedesca. (BA) 6 – Il deserto, al contrario di quel che si pensa, era (ed è) più sassoso che sabbioso…(IWM) 7 – A presidiare il terreno, non restava che seminare moltissime mine d’ogni tipo. (BA) 8 – Mine che erano poi disseppellite ciclicamente dall’avversario, con ogni mezzo. (IWM) Logistica 9 – Le operazioni di scarico dalle navi arrivate in porto richiedevano molto tempo. (BA) 10 – Truppe italiane a bordo di autocarri e di un rimorchio. (Pisani) 11 – Il lungo tragitto comportava fatica, stanchezza e relativi incidenti. (BA) 12 – Le colonne tedesche erano spesso composte anche da mezzi di preda bellica. (BA) 13 – Ma anche i reparti italiani non disdegnavano usarne…(Pisani) 14 - Di capitale importanza anche il trasporto d’acqua sino al fronte. (SME) 15 – Le riparazioni venivano spesso effettuate senza vere e proprie officine. (BA) 16 – Per i collegamenti, si rivelarono utilissime le moto, anche in campo alleato. (IWM) 17 – Il lusso di un pasto caldo, grazie ad una cucina da campo tedesca. (BA) Malta 18 – La Queen’s Square di Malta dopo un bombardamento aereo tedesco. (IWM) 19 – Uno dei tantissimi cannoni antiaerei Bofors da 40 mm a protezione di Malta. (IWM) 20 – Addestramento di truppe da sbarco italiane per l’Operazione C3. (SME) 21 – Altra fase dell’addestramento di truppe da sbarco italiane nel 1942. (SME) 22 – Un 47/32 viene preparato per l’aviotrasporto, in una base pugliese. (Tallillo) Aliantisti 23 – Uno dei pochi alianti tedeschi DFS 230 a disposizione della Regia Aeronautica. (N. Arena) 24- Tre allievi aliantisti militari provenienti da Verona. A destra, il compianto amico Sergio Castelli. (Castelli) 25 – Uno dei più famosi aliantisti militari, Letterio Mieli, con il fregio del brevetto di volo cucito sulla Marus, sotto al grado. (Tallillo) 26 – La cartolina ricordo di una mostra storico-modellistica a Boscomantico (Verona) nel 1992, a ricordo del 50° anniversario. Tobruk 27 – Rapporto nel reparto esplorante della 15 a Panzer Division. In secondo piano una blindo Sd. Kfz. 222. (BA) 28 – Bel primo piano di un bersagliere dello VIII battaglione blindo-corazzato, dotato di Ab 41. (BA) 29 – Carri M13 dell’Ariete in marcia. Su quello ultimo della fila si notano due latte di carburante inglesi. (BA) 30 – Carristi dell’Ariete impegnati nel difficile lavoro di cambio del cingolo. (SME) 31 – Anche i cannoni Flak da 88 aiutarono a colpire le difese di Tobruk. (BA) 32 – Genieri tedeschi al lavoro per la costruzione di un ponte di fortuna su di uno dei fossati di Tobruk. (Grigoletti) 33 – Autocarro tedesco Ford in passaggio sulla passerella quasi completata. (BA) 34 – Carro M13 della Littorio, col caratteristico distintivo, in una strada di Tobruk. (SME) 35 - I segni del combattimento su di un edificio coloniale italiano. (Grigoletti) 36 – Uno spiritoso disegno inglese trovato su di un muro di Tobruk. Un ‘in bocca al lupo’ a chi volesse riprodurlo in scala. (Grigoletti) 37 – Sentinelle – un’italiana ed una tedesca – piazzate ad uno dei crocicchi di Tobruk. (Grigoletti) 38 – Una jeep di preda bellica – probabilmente della divisione Trieste – in una deserta via di Tobruk. (Grigoletti) 39 – Materiale bellico inglese abbandonato nella zona esterna della città. (IWM) 40 – Una dozzina di prigionieri inglesi scortati da nostri carabinieri, dalle varie uniformi. (SME) 41 – Dopo qualche giorno, di nuovo in marcia – gli italiani a piedi – verso Marsa Matruh. (BA) La 1^ battaglia 43 – Rommel ed un ufficiale italiano sul veicolo comando Sd. Kfz. 250/3. (BA) 44 – Un reparto esplorante tedesco in sosta. In primo piano due auto pesanti Horch. (BA) 45 – Furgone-radio tedesco anch’esso fermo. Come sedili di fortuna, i marconisti usano delle taniche di carburante. (BA) 46 – Una nostra Fiat 508 dell’Ariete si è unita alla ‘carovana’ di Rommel, col famoso Dorchester di preda bellica. (BA) 47 – Carristi italiani hanno trovato protezione dal sole accanto ad un M13 molto caricato. (BA) 48 – Un carro M13 in spostamento, ben camuffato e carico. L’installazione di taniche posteriore era semi-ufficiale in alcuni reparti. (BA) 49 – Carri M13 della Littorio in trasferimento, con parte degli equipaggi al di fuori. (Pisani). 50 – Bersaglieri su di un autocarro inglese appena catturato. (Tallillo) 51 – Rifornimento per un trattore Tl 37 dei bersaglieri. (Cronache della Guerra) 52 – Un ben armato sidecar dei parà tedeschi, in sosta. (BA) 53 – Il raro veicolo tedesco Saurer mentre si tolgono le ruote per la marcia su cingolo. (BA) 54 – Un cannone antiareo Bofors catturato mentre era ancora in traino. (Grigoletti) 55 – Si leva il motore stellare da un carro leggero Stuart inglese. (IWM) 56 – Pian piano la battaglia si spegne e ci si attesta su posizioni sommarie. (SME) 57 – Si torna così alla guerra di mine, protagonisti anche i guastatori italiani. (SME) 58 – La situazione non era troppo chiara e comunque presupponeva ancora più collaborazione italo-tedesca. (SME)Divisone Sabratha Per le foto tratte da cartoline divisionali, riferite al periodo 1937-1942, si ringrazia il Generale LUISE del Centro Documentale di Verona.
Linea difesa 63 –Una trincea ben predisposta, con tanto di teli sotto alle reti mimetiche con frasche. (SME) 64 – Buca individuale con una certa pretesa di comodità per l’acqua e di privacy. (SME) 65 - La maggior parte delle buche erano però più semplici e scavate a fatica nel terreno roccioso. (SME) 66 – Le linee telefoniche necessitavano di una continua manutenzione da parte del Genio. (SME) 67 – Spazio di relax per quest’ufficiale italiano, col lusso di birra in lattina di preda bellica. (BA) 68 – Nostalgia di affetti lasciati a casa, in attesa di una lettera o di una cartolina. (BA) 69 – Di fronte, l’avversario aveva buche appena più comode ma più rifornimenti. (IWM)
Fanteria 70 – All’erta, in attesa di un probabile attacco avversario. (Cronache della Guerra) 71 – Un centro di fuoco, basato sulla famigerata Breda 30 e poco più. (Cronache della Guerra) 72 – A supporto di fuoco diretto, spesso solo il piccolo mortaio Brixia da 45 mm. (Cronache della Guerra) 73 – Tra un allarme e l’altro, si fa tesoro dei pochi momenti di riposo. (Cronache della Guerra)
Carristi 74 – Anche in Africa, i carristi usarono la tipica combinazione di giubbone e casco in cuoio. (Un anno di guerra, 1941) 75 – I segni della fatica sul volto di questo carrista italiano. (Cronache della guerra). 76 – I nostri carri erano spesso carichi di tutto quello che non poteva starci dentro. (BA) 77 – Carristi della Littorio, con il mezzo abbastanza carico ma con una sola tanica. (Tempo) 78 – Si nota la differenza tra due tipici carri medi del periodo, in primo piano un Panzer III Ausf. L. (BA) 79 – Indimenticabili anche gli artiglieri ‘ corazzati’ che spesso affiancarono i carristi nei combattimenti più impegnativi. (BA)
Artiglieria 80 - Uno dei pochi reparti italiani coi cannoni ex-austriaci da 152/37. (BA) 81 – L’unico controcarro italiano, il 47/32, in una ben camuffata postazione. (SME) 82 – I collegamenti fra le nostre batterie non furono mai soddisfacenti (Cronache della guerra) 83 – Ufficiali d’artiglieria italiani e tedeschi in osservazione. (SME)
Folgore 85 – Una fase del lungo e costoso addestramento in Patria. (SME) 86 – Il plotone collegamenti della Folgore, a Tarquinia nel 1942. (N. Arena) 87 – Ufficiali dello Stato maggiore divisionale della Folgore. (N. Arena) 88 – La “Carretta dj bei matt” ovvero Qaret el Himeimat. (N. Arena) 89 – Un paracadutista nella sua piccola postazione individuale. (N. Arena) 90 – I cannoni della Folgore erano sempre e solo i controcarro da 47/32. (BA) 91 – Due dei pochi paracadutisti superstiti, tempo dopo. (BA) L’apoteosi 92 – Il nuovo comandante inglese, in un giro al fronte. (IWM) 93 – Artiglieri inglesi spettano le granate, poco prima della battaglia. (IWM) 94 – Il nerbo delle artiglieria inglese era formato dai “25 libbre”. (IWM) 95 – Fanteria del Commonwealth in avvicinamento alla linea. (IWM) 96 – Anche a livello mortai l’avversario era ben fornito. (IWM) 97 – Una sezione di fanteria inglese in azione di pattuglia. (IWM) 98 – Ci si addestra allo sminamento per l’Operazione Lightfoot. (IWM) 99 – Fanteria australiana supera una postazione dell’Asse. (IWM) 100 – Collegamento con le avanguardie, tenuto al riparo di un Panzer III. (IWM) 101 – Il potente controcarro inglese da 57 mm (6 libbre). (IWM) 102 – Un sidecar della 21 a Panzer Division, in sosta. (BA) 103 – Postazioni italiane di prima linea. (Sette anni di guerra) 104 – I pochi semoventi italiani da 75/18 erano gli unici mezzi validi. (IWM) 105 – Carrista di un Panzer IV del Dak, leggermente ferito. (BA) 106 – All’interno dei carri armati, la temperatura arrivava a più di 60°. (BA) 107 – In primo piano, i resti di una postazione italiana, ormai oltrepassata (IWM) 108 – La prima fase della lunga prigionia per dei tedeschi. (IWM) 109 – Pietas verso un ufficiale italiano ferito. (IWM) 110 – Un inglese ed uno scozzese che non festeggiarono la vittoria. (IWM)
Quota 33 111 – Renato Chiodini ed un guardiano arabo durante una ricerca. (N.Arena) 112 – Il famoso cippo posto a ricordare il punto finale dell’avanzata italiana. (Storia Illustrata) 113 – L’edificio di Quota 33, la base italiana, negli anni Settanta. (Storia Illustrata) 114 – Il carro dell’XI Battaglione del cortile d’onore, stesso periodo. (Storia Illustrata)