Tecniche di invecchiamento

 -  L'invecchiamento degli aeromodelli  -

 

di  Maurilio MARANGIO

       

           L'invecchiamento (weathering) è il procedimento che ci permette di rendere un modello “operativo”, consunto per il troppo utilizzo. Con le giuste tecniche e, soprattutto, con un poco di pratica riusciremo a dare un aspetto vissuto al nostro modello.
            Preliminarmente, c'è da dire che alcuni modellisti evitano di invecchiare i propri modelli preferendoli lasciare “puliti”, nutrendo un'ingiustificata diffidenza nei confronti di quelli invecchiati. Il voler realizzare un aereo come nuovo di fabbrica è, certamente, una scelta legittima ma, in alcuni casi, è spesso dettata dalla paura di rovinare il proprio lavoro con un cattivo o eccessivo invecchiamento del modello. Ciò è possibile se non si ha dimestichezza con tali tecniche non essendosi mai cimentati.
            L'invecchiamento che andiamo ad applicare al modello deve essere rapportato al teatro operativo in cui lo stesso ha operato. In tempo di guerra, ad esempio, gli aerei si sporcano, si scheggiano, sono striati di benzina ma non arrugginiscono affatto, in più sono sottoposti ad una costante manutenzione, pertanto, difficilmente saranno coperti di polvere o di fango, ma avranno delle zone scolorite per l'usura o perché troppo esposti al sole.
            Gli argomenti affrontati dal presente articolo sono: la preparazione del modello da sottoporre ad invecchiamento; le tecniche di invecchiamento con relativi materiali e colori da usare.
           
Preparazione del modello.
Prima di procedere con l'invecchiamento occorre preparare il modello già assemblato, lavandolo con acqua e qualche goccia di detersivo per i piatti. In questo possiamo aiutarci con un pennello o con uno spazzolino morbido.
Una volta asciugatosi, occorre passare sullo stesso una mano di vernice di fondo onde favorire l'aderenza dei successivi strati di colore. Ciò è importante in quanto con l'invecchiamento lo strato superficiale del modello subirà un attacco di origine fisica e chimica che potrebbe sollevare la vernice non aderita perfettamente alla superficie plastica.
Verniciato l'aereo si passano, sull'intera superficie, vari strati di vernice lucida fino ad avere una superficie a specchio, adatta all'applicazione delle decals a cui segue l'applicazione di uno strato di vernice trasparente opaca.
L'invecchiamento deve essere riprodotto su uno strato di vernice ben asciutto, pertanto, è consigliabile lasciar decantare il tutto per almeno tre giorni.
L'invecchiamento consta, sostanzialmente, di due fasi fondamentali, il lavaggio (washing) e le pennellate a secco (dry-brushing).
 
Lavaggio (Washing).
Consiste in un vero e proprio lavaggio applicando dell'acquaragia pulita sulla superficie del kit. L'applicazione può essere effettuata:
- utilizzando un pennello largo dalle setole morbide onde favorire lo scorrimento del liquido sul kit, facendolo penetrare in tutti gli angoli ed interstizi;
- oppure ricorrendo all'uso dell'aerografo.
Personalmente stendo l'acquaragia utilizzando il pennello.
Prima che l'acquaragia evapori occorre farne scorrere altra sul modello, precedentemente preparata, in cui è stata diluita una piccola quantità di colore. In questo è importante tener presente che non bisogna diluire il colore ma sporcare l'acquaragia.
Riguardo la tonalità non vi sono indicazioni precise, solo che il colore prescelto per il lavaggio deve avere una tonalità più scura della vernice del modello. Personalmente uso come tonalità di colore un nero-marrone, prediligendo i colori ad olio, ma vanno bene anche gli smalti per il modellismo che possono essere usati con gli oli. Per i lavaggi possono, altresì, utilizzarsi colori a base d'acqua (acrilici o acquerelli) i quali danno un buon effetto al momento della loro applicazione ma che va, però, a scomparire, quasi del tutto, nel momento in cui il colore si asciuga. Personalmente tendo ad utilizzarli quando intendo procedere con un invecchiamento molto leggero.
Eventuali accumuli vanno rimossi con un tovagliolo di carta o di cotone. Il trattamento conviene stenderlo a ben definite zone del modello.
Per simulare macchie di olio o grasso è necessario preparare un colore più concentrato da applicare a chiazze nei punti prestabiliti, aiutandosi con un pennello nel caso si voglia riprodurre una colatura, oppure lasciando che si accumuli in maniera irregolare per simulare dei semplici depositi di sporco.
La su descritta tecnica è utile, altresì, per riprodurre il nerofumo intorno ai tubi di scarico che può essere applicata, anche, con l'aerografo (vedi foto 2, 3 e 4).

               

Pennellate a secco (dry-brushing).
È un metodo che utilizza un pennello appena inumidito di vernice da passare avanti ed indietro solo sui dettagli più sporgenti del modello, con piccoli movimenti ripetitivi, leggeri, senza mai picchettare. Consiglio di utilizzare un pennello vecchio ma con setole morbide e tagliate piuttosto corte, onde garantire un effetto leggero e delicato. Elementi determinanti per la buona riuscita di tale tecnica sono: la quantità e la consistenza del pigmento sul pennello.
Per avere l'esatta consistenza della vernice non occorre diluirla. Limitiamoci a prelevare dal barattolino del colore una quantità minima che andremo a riporre in un piccolo recipiente. Da questo potremmo direttamente attingere con il pennello il pigmento, la cui giusta quantità la si determina passando ripetutamente il pennello su di un panno di cotone prima di ripetere l'operazione direttamente sul modello.
Una quantità eccessiva contribuisce alla formazione di consistenti macchie di colore piuttosto che di uno strato uniforme, mentre poca vernice non riesce nemmeno a lasciar traccia sul kit. L'effetto più ricercato della pennellata a secco è quella di una omogenea e sottile sfumatura di colore come se il colore base e quello successivamente applicato con il dry-brushing si fondessero tra loro.
Per avere un buon risultato occorre un poco di pratica, esercitandosi su di un vecchio modello.
Il dry-brushing si presta molto bene per simulare la vernice scheggiata (foto 1 e 4) o sbiadita (foto 5), nonché per la colorazione del terreno quando andiamo a realizzare una basetta (foto 7), in tal caso al posto di un pennello morbido consiglio l'utilizzo di un pennello dalle setole corte e dure.

               

La vernice sbiadita si ottiene con una sovrapposizione di coloriture di varie tinte. Chiaramente occorre partire dal colore base schiarito con piccole quantità di bianco. La vernice sbiadita la ritroviamo di solito sugli aerei esposti al sole del deserto, o sui pannelli di accesso.
 
La vernice scheggiata si ottiene, invece, sfregando le zone interessate con della vernice metallizzata. Immaginiamo le scheggiature  della  vernice intorno  alla  carlinga  di  un  aereo,  le  ali nel punto in cui il pilota si appoggia per entrare nella carlinga (foto 8) o gli aerei nipponici del secondo conflitto ai quali la vernice si scrostava facilmente.

In tutti questi casi può, quindi, applicarsi la tecnica del dry-brushing utilizzando, se la struttura dell'aereo era in alluminio, un colore metallico, l'alluminio per l'appunto (l'argento può sembrare alluminio se ricoperto con una vernice opaca trasparente). Se invece la struttura dell'aero era in legno o in tela, consiglio di utilizzare un grigio molto chiaro, tipo il n.28 della Humbrol.
Con le sopra descritte tecniche base, unitamente alla pratica e la pazienza, si possono ottenere discreti risultati nell'invecchiamento del proprio modello.           

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