Hawker  Hurricane  Mk. 1

 

-  scala 1/72  -

di  Maurilio  MARANGIO 

e la collaborazione di  Davide MARANGIO

 
Cenni storici
 
Il nome dell’Hurricane è principalmente legato alla Battaglia d'Inghilterra (1° luglio - 31 ottobre 1940) cui prese parte con la versione Mk.I, costituendo il nerbo della RAF equipaggiando 29 squadriglie, che salirono a 32 ai primi di agosto, contro le 19 equipaggiate invece con gli Spitfire.
La versione Mk.I con l'adozione dell'elica tripala metallica (De Hallivand bipasso o più frequentemente una Rotol a giri costanti), riusciva a raggiungere una velocità massima di 523 km/h alla quota di 5.334 m.
Fin dai primi scontri con la Luftwaffe, l'Hurricane denunciò i propri limiti, tanto che i vertici della RAF decisero di utilizzarlo in associazione con lo Spitfire. La tattica del Fighter Command prevedeva l'invio delle unità di Hurricane all'attacco dei bombardieri, mentre le squadriglie di Spitfire tentavano di bloccare la scorta (anche se non sempre ciò avveniva).
I piloti degli Hurricane erano soliti attaccare frontalmente le formazioni dei bombardieri, per disperderli e consentire ad altre unità amiche di scegliere i propri bersagli.
L'attacco frontale era condotto fino a quando la collisione sembrava inevitabile, prima di allontanarsi il pilota apriva il fuoco e la possibilità d'infliggere danni significativi ai bombardieri nemici, meno armati e poco corazzati nella parte anteriore, era maggiore. I colpi portati frontalmente, inoltre, erano più facili perché non richiedevano alcuna angolazione di tiro.
Nonostante l'adozione di tale tattica e la copertura offerta dagli Spitfire accadeva sovente che gli Hurricane dovevano vedersela con i Me 109 E, che non coprivano in maniera stretta i loro bombardieri ma rimanevano riuniti in quota godendo di una posizione favorevole ed erano pronti a scendere in picchiata quando cominciava l'attacco, riuscendo ad eludere la barriera formata dagli Spitfire.
Un sostenitore dell'attacco frontale fu il capitano Peter Malam "Pete" Brother (1917–2008), in servizio prima nel 32° (foto 2) e poi nel 257° Squadron, che concluse la Battaglia d'Inghilterra con un bottino di dodici vittorie.
 
                                                                                                       
 
Il modello
 
Per la realizzazione dell’Hurricane Mk I la mia scelta è ricaduta su un vecchio kit dell’Airfix del 1989 in scala 1/72 della serie “Aircraft of the Aces” cod. n. 02082. Questa scatola consente la sola realizzazione del caccia pilotato da Stanford Tuck, mentre era ufficiale comandante della Squadriglia n.257 nel 1940. Tuck, con i 29 abbattimenti al suo attivo, occupava il secondo posto nella classifica degli assi, preceduto solo dal sud-africano Pattle, Marmaduke Thomas St John, con 41 aerei abbattuti.
L'Airfix ha realizzato un primo kit dell'Hurricane nel 1978, successivamente riedito nel 1980; nel 1983 esce con una nuova produzione. In entrambi i casi le linee dell'aereo non sono corrette.
Nel 1989 fa un terzo tentativo appunto con la serie dedicata agli assi e, a differenza delle precedenti realizzazioni, il kit (composto da 28 pezzi in plastica grigia) è dimensionalmente corretto con linee e proporzioni dell’aereo ben riprodotte. Solo gli interni ed il vano carrelli sono quasi inesistenti e le pannellature sono in positivo. Rappresenta, comunque, una buona base di partenza per la realizzazione di un discreto modello.
 
INCISIONE
Prima di procedere all'assemblaggio del kit ho inciso tutte le pannellature servendomi di un punteruolo realizzato inserendo un ago da cucito nel manico del bisturi della Xacto. Per l'incisione delle pannellature ho fatto riferimento sia a quelle già presenti sul kit sia a quelle riportate sui trittici in scala.
Come righelli utilizzo, a secondo dei casi, delle dime fotoincise, delle schede telefoniche per la ricarica dei cellulari nonché il nastro plastico delle Dymo. L'incisione va praticata con mano ferma e leggera, di solito effettuo tre passaggi, l'ultimo dei quali con il punteruolo. Dopo aver pulito dai residui la linea appena incisa passo, con un vecchio pennello dalla punta sottile, della trielina nel solco dell'incisione (foto 3 e 4).
 
           
 
In caso di errori si può porre rimedio utilizzando delle gocce di Attack in gel che, una volta asciugato, si può carteggiare. Dopo aver inciso le pannellature ho carteggiato il tutto con una carta abrasiva finissima.
 
VANI CARRELLI
Corretto il profilo dei vani carrelli, va però pulito dai sostegni per i portelli in posizione chiusa. Manca il pozzetto dei vani che è da auto-costruire con del plasticard, facendo riferimento all'articolo pubblicato su Aerei Modellismo n.3/84 a firma di Piergiorgio Citterio. Allo scopo ho prima disegnato la sagoma dell'alloggiamento carrelli, successivamente ho tagliato del plasticard dello spessore di 0,5 mm (foto da 5 a 10).
 
                                                                                           
 
                                                                                           
 
 
Sono invece da scartare i portelli e le gambe dei carrelli forniti dal kit, stampati in un unico blocco, che ho sostituito con quelli di un kit della Heller (foto 11 e 12).
 
           
 
Buone le ruote (foto 13 e 14) ed il ruotino di coda, il cui vano però è da allargare solo nella parte posteriore.
 
           
 
Colorazione: i vani, di regola, sono dello stesso colore delle superfici inferiori, mentre le gambe dei carrelli, gli interni dei portelli ed i cerchi delle ruote sono in silver (Humbrol 11), mentre le gomme in grigio scuro (Humbrol 67).
 
LE ALI
Sulle ali del kit, dimensionalmente corrette, sono assenti sia i fori per le bocche delle 4 mitragliatrici, sia le luci di posizione poste alle estremità delle ali. Ho, pertanto, provveduto alla loro realizzazione incidendole, per poi riempire gli spazi con dello sprue trasparente, al fine di riprodurre le luci. Le fessure sono state riempite con il ClearFix della Humbrol (foto da 16 a 21).
 
                                                                                            
 
                                                                                            
 
 Assente il tubo di Pitot ho pertanto utilizzato quello della Heller. Il radiatore posto sotto le ali è stato arricchito con l'aggiunta delle griglie in fotoincisione (foto 45 e 46).
 
           
 
LA FUSOLIERA
Esatta la lunghezza della fusoliera del kit anche se i tubi di scarico sono stampati in un unico pezzo con la stessa. Ho preferito non rimuoverli.
Il profilo del naso è buono anche se poco pronunciato, andrebbe assottigliato alla sua estremità. Stesso discorso per il profilo della deriva che appare leggermente pronunciato.
Assente il predellino, rimpiazzato con quello fornito dal kit della Heller (foto 15).
 
 
 
L'elica proposta dal kit (riproducente una Rotol da 10',9'' di diametro), ha le pale unite all'ogiva ma, nel complesso, è accettabile nelle dimensioni (foto 22 e 23).
 
                   
 
GLI  INTERNI
Rappresentano il grosso handicap di questo kit essendo del tutto assenti. Seggiolino e piastra di protezione posteriore sono stampati in un sol pezzo ho quindi autocostruito il tutto (intelaiatura interna, pedaliera, cloche, consolle laterali, pannello strumenti, etc.) con disegni in scala e foto alla mano (partendo dal pavimento dell'abitacolo fornito dalla scatola, opportunamente modificato) servendomi delle fotoincisioni della “Reheat Models” per le consolle laterali e le cinture di ritenzione del seggiolino (foto da 24 a 26).
           
 
A tal proposito c'è da dire che il seggiolino fornito dal kit Airfix è sovradimensionato, ho pertanto utilizzato un seggiolino proveniente da un kit Hasegawa che, a differenza, è leggermente sottodimensionato, ma comunque preferibile rispetto al primo (foto 27).
 
Nel kit non è presente la cloche ho pertanto utilizzato una proveniente da un kit Heller che ho posizionato una volta terminata l’autocostruzione dell’abitacolo e la conseguente verniciatura degli interni (foto 28).
 
 
Colorazione: gli interni, anche quelli delle due semi-fusoliere, sono stati verniciati con l'aerografo, utilizzando un Humbrol 78 leggermente schiarito con un grigio chiaro Humbrol 28.
 
IL COCKPIT
Per il pannello strumenti ho utilizzato una fotoincisione, applicando delle decalcomanie degli strumenti con il metodo sandwich; la colorazione in nero opaco al pannello è stata data con l'aerografo (foto 29 e 30).
 
           
 
Dopo aver unito le due semi-fusoliere ed incollato il cockpit ho poi inserito la vasca del pilota introducendola dal di sotto della fusoliera (foto 31).
 
 
Ho poi provveduto a riempire le fessure presenti tra la piastra di protezione del pilota e la centina della cellula della fusoliera con dello stucco. (foto 32).
 
 
 
RACCORDO ALI – FUSOLIERA
Dopo alcune prove a secco, ho incollato le ali alla fusoliera; le congiunzioni hanno richiesto l'uso di non poco stucco, tanto che ho dovuto re-incidere le pannellature in prossimità delle ali. Anche per la congiunzione dei piani di coda con la fusoliera si è reso necessario l'uso dello stucco ((foto 33 e 34).
 
           
 
PARABREZZA E CAPPOTTINA
Per il parabrezza ho utilizzato quello fornito dal kit Hasegawa, mentre per la capottina ho effettuato uno stampo in vacuform, utilizzando come dima la capottina del kit Airfix, con degli ottimi risultati. Ciò mi ha consentito di poterla lasciare aperta, con il vantaggio, inoltre, che poggia perfettamente sulla fusoliera. La stessa è stata inoltre arricchita con le maniglie poste al suo interno che ne consentivano la chiusura (foto 35 e 36).
 
           
 
CAMOUFLAGE  ED  INSEGNE
Per il mio Hurricane la scelta è ricaduta sull'aereo pilotato dal capitano Peter Malam "Pete" Brother (1917–2008), in servizio prima nel 32° e poi nel 257° Squadron, che concluse la Battaglia d'Inghilterra con un bottino di dodici vittorie.
L'aereo, assegnato il 30 maggio 1940 alla 15a MU (Maintenance Unit, Unità di Manutenzione), fu uno dei caccia Hawker inviati l'11 giugno al 32° Squadron per sostituire i tre apparecchi persi in combattimento 48 ore prima da questa unità durante una missione di pattugliamento su Le Trèport. Essendo il più nuovo dei tre Hurricane arrivati a Biggin Hill, il P2921 fu immediatamente preso in consegna dal comandante della pattuglia “B”, Pete Brother e, a suo dire, era l'Hurricane più veloce della squadriglia di almeno 8 km/h.
L'aereo presentava uno schema mimetico di tipo A con le due tonalità classiche in dark earth e dark green per le superfici superiori e sky per quelle inferiori ed era privo delle insegne di identificazione poste sotto le ali inferiori. Altra particolarità è data dal fatto che il codice di identificazione posto sulla fusoliera sul lato dx non si presentava da sinistra verso destra ma da destra verso sinistra, ovvero la disposizione del codice GZ ° L sul lato dx era L ° GZ (come può evincersi dalla foto). Sul parabrezza non era inoltre presente lo specchietto retrovisore, che era stato rimosso dal pilota per rendere ancora più veloce l'aereo.
Per la colorazione ho utilizzato l'aerografo limitando l'uso del pennello per dei piccoli ritocchi. I codici di identificazioni, in Medium Sea Grey, sono stati realizzati con l'aerografo (foto 37, 38 e 39), al pari del tricolore posto sulle parti fisse del timone di coda, non avendo trovato delle decals delle giuste dimensioni. Ho utilizzato le decalcomanie esclusivamente per le coccarde identificative, poste sulle ali superiori (tipo B) e sulla fusoliera (tipo A.1) e per il numero individuale che ho realizzato stampandolo con la stampante laser utilizzando un foglio decals trasparente. Sull'aereo di Pete Brother non erano invece presenti le coccarde poste sotto le ali.
 
                                                                                          
 
L'aereo presentava uno schema mimetico di tipo A (foto n. 39b, 40, 41, 42 e 42b), per realizzarlo ho usato gli smalti della Humbrol; mentre per le scrostature ho utilizzato la tecnica del dry brushing utilizzando i colori metallici ed il grigio chiaro (28) della Humbrol.
 
                                                                                               
 
                                                                                                           
 
Ho evidenziato la pannellatura con i colori ad olio (terra di Siena e nero), opportunamente diluiti, che sono serviti anche per la realizzazione dei fumi di scarico (foto 43 e 44).
 
                
 
SCHEDA COLORI :
Colore                               FS                   Colore usato
Dark earth                          30118              Humbrol 142
Dark green                         34079              Humbrol 163
Sky                                    34424              Humbrol 90
Medium sea grey                36270              Humbrol 126
Identification blue               35044              Humbrol HM 10
Identification red                30109              Humbrol 180
Identification yellow           33538              Humbrol 24
Interior green                     34226              Humbrol 78
Matt Black                        37038              Tamiya XF-1
Lucido trasparente                                     Hobby color H 30
Opaco trasparente                                     Hobby color H 20
BIBLIOGRAFIA
 
- “Aerei Modellismo” n.: 3/84, 3/87, 12/88, 1/95.
- “Aerei nella Storia” n. 13/2000.
- “Aerei stranieri nella IIa Guerra Mondiale – Dimensione cielo n. 21 – William Green – ED. BIZZARRI ROMA.
- “The official camouflage colours and markings of RAF aircraft, 1939-1945” - British Aviation Colours of WWII – ARMS AND ARMOUR PRESS.
- “Notiziario CMPR” n. 31.
- “Cockpit – Donald Nijboer – AIRLIFE.
- “Fighters of world War Two” – ARGUS BOOKS.
- “Gli aerei della II Guerra Mondiale – ALBERTO PERUZZO EDITORE.
- “Mach I”, supplemento Hawker Hurricane; Volumi 1, 2, 3, 5; “I piloti raccontano” - EPIDEM.
- “Model Wings” n. 15/2000 – E. ALBERTELLI.
- “Reportage di guerra 1939-1945” n.2 - HOBBY & WORK.
- “The Hawker Hurricane” – Richard A. Franks – SAM PUBLICATION.
- “Walk Around Hurricane” – SQUADRON SIGNAL PUBLICATIONS.
- Dimensione cielo - “Aerei stranieri nella 2a Guerra mondiale, caccia Gran Bretagna n°21” - William Green - Edizioni Bizzarri, Roma 1972.
- Osprey AviationAssi della RAF durante la battaglia d'Inghilterra” - Alfred Price & Tony Holmes - Edizioni del Prado 1999.
- Osprey AviationDecollano gli Hurricane” - Tony Holmes - Edizioni del Prado 1999.
- Fighters of world war two - “Hawker Hurricane Mk I”, - Argus Books.
- Supplemento speciale a Mach 1Hawker Hurricane”, - J.P. De Cock -, Epidem 1970.
- Corpi di Elite vol. 6 - “Hurricane contro Luftwaffe” - De Agostani 1987.
- La battaglia d'Inghilterra - Ann Tilbury & Michael Turner - Arnoldo Mondatori Editore 1982.
- Modellers Datafile n°2 - “The Hawker Hurricane” - Richard A
                                 
   
                                                                                                              
 
                                                                                                             
 
                                                                                                      
 
                                                                                                            
 
                                                                                          
 
                                                                                                            
 
 
                                                                                                                GALLERIA