Realizziamo una basetta
di Maurilio MARANGIO
Partecipando alle varie mostre modellistiche ciò che principalmente colpisce è che non tutti i modellisti “ambientano” il proprio modello; ovvero non realizzano delle basi su cui miniaturizzare storicamente il soggetto realizzato. Eppure realizzarle non comporta una gran perdita di tempo e non richiede neanche l'utilizzo degli attrezzi di falegnameria. In primo luogo occorre scegliere il tipo di basetta e questo dipenderà dal modello realizzato o da realizzare. Un singolo personaggio o un singolo gruppo figurano meglio su una base circolare in quanto non impone un punto di vista particolare. Gli angoli retti di una base quadrata o rettangolare, invece, invitano ad osservare la scena da predeterminate posizioni. La base rettangolare, pertanto, è adatta ad accogliere quei modelli che vanno visti da un solo lato. Personalmente, preferisco le basi rettangolari o quadrate per accogliere un aereo, anche per via dello spazio, pur non disdegnando quelle circolari. Certo è che la base deve essere solida e stabile e si possono acquistare basi di tutte le forme e dimensioni, ma data la semplicità per la loro realizzazione è preferibile costruirsele.
Determinazione della misura.
Le misure della basetta sono da ricavare sia dalle dimensioni dell'aereo che in essa andremo ad inserire, sia dalla scena nel suo complesso; ed invero, prima di procedere occorre, più o meno, avere idea di cosa si vuole rappresentare. Per questo è necessario provare a raffigurare una scenetta “a secco” per poi delimitare i bordi della stessa onde ricavarne le misure (io sono solito delimitarli con del nastro per carrozziere per determinare le dimensioni).
Materiale
Per la basetta si possono utilizzare legni di vario tipo e spessore, tutto dipende da quello che intendiamo realizzare. Personalmente, per i miei piccoli diorami, sono solito utilizzare del semplice compensato perché è al contempo robusto e facile da tagliare, oltre che facilmente reperibile presso le falegnamerie.
Un consiglio, evitate l'uso del truciolare in quanto instabile e tendente ad incurvarsi con l'umidità. Dopo aver tagliato il compensato, con un foglio di carta abrasiva smussatene i bordi ed applicate ai 4 angoli della basetta dei piccoli triangolini di compensato; questi servono sia da rialzo, sia da supporto per la cornice che andrete ad inserire (vedi fig. 1). La cornice viene generalmente venduta in listelli che si trovano in commercio già mordenzati oppure allo stato grezzo. È preferibile optare per questi ultimi in quanto si ha poi la possibilità di decidere il colore del mordente. Un piccolo cenno sui mordenti. Se ne trovano di due generi: - mordenti ad acqua, sono disponibili sia in polvere che liquidi. Prendono il colore degli strati già applicati ed hanno una finitura opaca. Si diluiscono con l'acqua; - mordenti a spirito, sono solo liquidi, hanno una finitura opaca e si diluiscono con l'acquaragia. La scelta tra i due tipi è prettamente personale, i mordenti a spirito sono sicuramente più coprenti, ma richiedono più tempo per l'asciugatura. In entrambi i casi occorre poi passare della vernice trasparente satinata o lucida se non si vuole avere una basetta con una finitura opaca. Dopo aver ritagliato la sagoma del compensato ed applicato i 4 angoli che fungeranno da supporto si può procedere incollando i listelli, dopo averli tagliati, alla estremità della basetta. Dopo di ciò, la si può mordenzare. Per finire i rialzi della base possono essere rivestiti con del feltro o con della tela grezza, si eviteranno in questo modo graffiature alla superficie di appoggio. Distribuzione degli elementi Nel realizzare la scena, oltre che fare riferimento ad eventuale materiali fotografico e nozioni storiche, occorre avere cura a dare un certo equilibrio all'intero diorama. Questi che seguono sono consigli e considerazioni mutuate dall'arte della fotografia e dell'arte giapponese dei Bonkai e Saikei (composizione in miniatura dei giardini): - Occorre dividere (figurativamente) la base in 4 e nella realizzazione ed inserimento sia dei figurini di mezzi o decorazioni (cespugli, alberi, etc.) si deve fare in modo che nessuno dei 4 quadratini sia privo di elementi. Si deve dare un certo equilibrio ed armonia al tutto, senza caricare e far pesare la scena di elementi limitatamente a due o tre quadratini. Tutto deve essere armonicamente distribuito. - Gli elementi presenti nel diorama devono essere sempre dispari, mai pari; tre figurini sono meglio di due, 5 alberi meglio di 4 etc.. Senza dimenticare, però, che non c'è regola senza eccezioni. Assemblata la basetta a secco e deciso come distribuire gli elementi che la comporranno passeremo alla preparazione della base. La terra Per creare una zona di terra nuda si possono adoperare vari materiali: stucco, gesso in polvere o della semplice colla vinilica. Personalmente, preferisco il DAS pronto, inumidito con dell’acqua, con il quale ricopro la superficie della basetta. Una volta steso e prima ancora che si asciughi occorre imprimere qua e là dei piccoli sassolini rinvenibili in natura oppure utilizzando i grani delle lettiere per gatti. Ciò conferirà un effetto realistico al terreno. Dopo aver fatto rapprendere il DAS, si procede a stendere su tutta la superficie, con un pennello inumidito, della colla vinilica cospargendoci sopra della polvere atta a riprodurre il terriccio. Si può ricorrere al terriccio utilizzato per il modellismo ferroviario; in questo caso occorre preventivamente setacciarlo avendo una grana troppo spessa per le riproduzioni in scala. Oppure, soluzione molto più economica ed efficace, si può utilizzare della semplice terra raccolta dopo aver spazzato il terrazzo o il balcone di casa (questo, ad onor del vero, è il metodo utilizzato dal sottoscritto). Una volta raccolta la quantità di terra necessaria la si pulisce setacciandola. Dopo aver cosparso la basetta con la terra, ed una volta asciugatasi, togliete l'eccesso scaricandolo dentro un contenitore. Prima di procedere alla coloritura vi consiglio di cospargere l'intero terreno con della colla vinilica ben diluita con dell'acqua. Quando il tutto sarà asciutto, si potrà colorare il terreno con un marrone scuro, lumeggiando poi qua e là. Se la basetta ha una grande estensione occorrerà dare varie coloriture in diversi toni di marrone. Come colori si possono utilizzare sia gli smalti che i colori ad olio. In ogni caso occorre partire da un colore sempre più scuro per poi successivamente lumeggiare con tonalità più chiare, terminando con qualche tocco di bianco puro sui sassi. Personalmente non ho un riferimento specifico per il marrone atto a simulare il color terra ed invero sono solito utilizzare i vari colori, a disposizione al momento. Ad ogni buon conto se si vuole avere un riferimento specifico, per i colori ad olio va bene come colore base il Terra di Siena, mentre per gli smalti il Matt Dark Earth (il 29 della Humbrol). Se per colorare il terreno non si utilizza l'aerografo ma il tradizionale pennello, occorrerà utilizzare un colore molto diluito (sia esso smalto sia olio). In questo caso, basterà poggiare la punta del pennello intriso di pigmento diluito per far assorbire lo stesso dal terreno. Nota sul marrone. Questo non è un colore primario ma lo si ottiene mescolando blu, rosso e giallo. La quantità dei colori utilizzati ne determinerà la tonalità. Se intendiamo, decisamente, schiarirlo aggiungiamo poi una punta di bianco, per l'effetto contrario, invece, possiamo usare un blu più scuro o il nero. L'erba Una volta terminata la creazione della terra nuda si può passare, se lo si vuole, alla realizzazione del manto erboso. Per fare questo pennellate sul terriccio una sottile pellicola di colla vinilica e spargeteci sopra dell’erbetta sintetica. Esistono in commercio vari prodotti adatti a simulare l'erba, che vanno dalla segatura colorata alla gomma piuma per finire all'erba in fibre. Personalmente preferisco quest'ultima, la trovo, infatti, molto realistica. È un prodotto pensato per il modellismo ferroviario, ogni confezione contiene milioni di singoli fili d'erba di un verde prato satinato e lunghi non più di un millimetro e mezzo. Questi possono essere fissati e distribuiti sulla base bagnata di colla vinilica ed una volta fissata si possono soffiare le fibre in eccesso. Alcuni modellisti tendono a colorare l'erbetta sintetica con dei verdi militari per giunta opachi. Sinceramente inizialmente lo facevo anch'io, ma mi son dovuto ricredere da subito. Se avete tempo provate a fare una passeggiata in campagna e fate attenzione al colore dei prati, questi sono di un verde brillante. Pertanto, se adopererete l'erba in fibre non coloratela; purtroppo, noi modellisti abbiamo l'abitudine di militarizzare tutto, anche l'erba. Ho visto addirittura l'erba di alcuni diorami colorata con lo stesso verde utilizzato per la mimetica dell'aereo (sic!). La pista in cemento Nella realizzazione di alcuni diorami è possibile che vi sia l'esigenza di riprodurre piste d'atterraggio ed aree di parcheggio. Per tale riproduzione si può utilizzare del semplice cartoncino facilmente reperibile dalle scatole delle merendine. È preferibile scegliere cartoncini aventi una colorazione tendente più al beige che non al grigio. Le piste in cemento, nella realtà, sono costituite da grandi lastre separate da solchi atti a facilitare la dilatazione termica. Questi solchi sono di solito riempiti o con del catrame o con del materiale impermeabilizzante di color argento. Al fine di riprodurre fedelmente questi solchi basta tracciare, sul cartoncino raffigurante la pista, le linee delle giunture (utilizzando una riga) con la punta di un cutter ben affilato ma senza calcare troppo anche perché non si deve tagliare il cartoncino, ma solo inciderlo. Successivamente, con una matita di colore nero ben affilata andrete, a mano libera, a ricalcare quei solchi. La pista andrà chiaramente invecchiata per riprodurre l'usura dell'asfalto che si frantuma e si fessura soprattutto sui bordi dove compaiono di solito dei ciuffi d'erba. Le spaccature e le fessure si riproducono con la punta del cutter o di un compasso, mentre l'erba la si applica con delle gocce di colla vinilica. Se la scena si articola poi su una piazzola di servizio, non mancheranno le macchie d'olio e di grasso facilmente riproducibili con del nero diluito e schizzato sulla zona interessata da una distanza di circa 15-20 cm. Le strisce segnaletiche, se presenti, è preferibile verniciarle a mano onde conferire un aspetto realistico alla pista. L'acqua Varie sono le tecniche modellistiche per la riproduzione dell'acqua e variano anche da quello che si intende realizzare, se un piccolo specchio d'acqua o il mare aperto. Le tecniche variano dall'utilizzo della resina, all'uso dello stucco ad acqua e/o del DAS pronto tipo creta. A mio avviso, sono tecniche entrambe efficaci ma occorre una maggiore esperienza per l'uso della resina. Discreti risultati possono, invece, ottenersi con l'uso del DAS anche se è la prima volta che ci si accinge a tale realizzazione. Se s'intende rappresentare un piccolo pontile od una banchina, si può utilizzare del cartoncino che le rappresenti ed unitamente all'aereo o altro mezzo, montato a secco, possiamo dare forma alla scena, prediligendo sempre l'asimmetria alla simmetria. Dopo aver deciso come posizionare la banchina o il pontile e l'idrovolante sulla basetta, si può procedere alla realizzazione dell'acqua. Occorre tener presente che trattandosi di idrovolante, gli scarponi dello stesso saranno, in parte, immersi nell'acqua, pertanto, occorre una certa profondità. Quindi, come precedentemente detto, la cornice che delimita la basetta dovrà essere di poco più alta rispetto alla base. Trattandosi, per esempio, di scala 1/72 è necessario una differenza di circa 0,5cm questo ci consentirà di avere una profondità sufficiente per immergere gli scarponi nel mare. Si può, quindi, stendere un primo strato di stucco all'acqua o di DAS pronto sulla base di compensato dandogli una prima forma di onde, senza esagerare visto che trattasi di un porto. Il DAS si presta meglio ad essere modellato per realizzare l'acqua che si infrange sulla sponda della banchina e sugli scarponi dell'idro. Una certa attenzione deve essere prestata nella realizzazione degli incavi che conterranno il veicolo, in quanto dovranno essere della giusta misura. Riempiremo eventualmente poi i lati degli incavi con del DAS. Nello stendere lo strato di DAS servitevi delle spatole e del pennello piatto a setole dure. La caratteristica di questo prodotto è la sua duttilità, si stende facilmente inumidendolo con dell'acqua. Per stenderlo si può, anche, usare un piccolo mattarello. Nella stesura del primo strato, dobbiamo utilizzare poca acqua onde evitare che il compensato s'inumidisca, in quanto tenderebbe poi ad ondularsi soprattutto se la superficie è troppo grande, oltre i 20 cm. L'acqua che s'infrange sugli scarponi o sulla banchina la si realizza picchettando ripetutamente il DAS con un pennello a setole dure. Passato il primo strato potete tingere leggermente lo stesso per vedere meglio il rilievo. Il luogo dove andranno gli scarponi e la sponda vanno dipinti più scuri. Nella stesura del secondo strato particolare attenzione dovrà essere dedicata alle increspature dell'acqua. Queste possono realizzarsi con l'uso di un foglio di alluminio da cucina stropicciato. Lo si stende sul secondo strato del DAS o sulla resina e si preme per fargli prenderne la forma. Tale tecnica, facile da descrivere, non lo è nell'applicazione pratica, in quanto il rischio è che la stagnola si appiccichi sulla superficie trovandosi poi a dover effettuare un noioso lavoro di pelatura. Il colore del mare è strettamente legato al colore del cielo, l'Oceano ha sempre delle sfumature in blu o verde, mentre il Mediterraneo è caratteristico per il suo Blu intenso tendente al turchese. Come colori si possono utilizzare gli acrilici, i colori ad olio o gli smalti, in questo caso è preferibile usare colori lucidi. Occorre dapprima passare un colore base di solito più scuro per poi via via schiarirlo. Per la riproduzione del Mediterraneo sono solito usare come colore base il n. 48 della Humbrol (Mediterranean Blu) per poi sfumarlo con delle tonalità sempre più chiare ed accese, ricorrendo anche alle varie tonalità offerte dai colori ad olio. I colori ad olio sono i più facili da trattare anche perché richiedono un tempo di essiccazione più lungo, vanno lavorati bene fino a fondersi con il colore precedentemente applicato. Personalmente ottengo i migliori risultati utilizzando contemporaneamente i colori e gli smalti. Certo è che elementi determinanti per ottenere un buon effetto di omogeneità sono la quantità di pigmento sul pennello e la consistenza dello stesso. La vernice non deve essere eccessivamente diluita ne troppo densa e per questo non vi sono consigli ma solo la pratica può farci capire la giusta dose. Inizialmente suggerisco di determinare la quantità di pigmento passando più volte il pennello su un cartoncino prima di passarlo sulla basetta. A colorazione ultimata è necessario dare una mano di vernice lucida trasparente, questo sia per uniformare tra loro i colori, sia per riprodurre l'effetto bagnato.
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