CORAZZE
di Andrea e Antonio TALLILLO
Le piastre di corazza, non sono certo così lisce come appaiono nei kits, del resto basta aver visto da vicino qualche carro armato vero, specie quelli più lontani nel tempo. Esse mostrano il segno delle terre di raffreddamento, sotto forma di forellini, piccole rientranze e minuscole sporgenze o crepe. Nel loro assieme danno un effetto di ruvidezza, anche questo da non trascurare nella trasposizione in scala. Un modello realistico dovrebbe contemplare anche questo aspetto, e senz’altro in questo senso si sono fatti passi da gigante da parte di alcune Ditte nel facilitarci, ma per altre il problema semplicemente non esiste ed è ancora più evidente nei kits più veterani che dimostrano la poca attenzione per questo particolare da parte degli stampisti. Il risultato è che a volte possiamo trovarci di fronte a piastre veramente lisce come il vetro, per ottenere invece una decente tesaurizzazione senza esagerare basta usare una serie di frese montate su trapanino, con le quali intaccare leggermente le varie superfici. Se poi ci capita di esagerare, conviene carteggiare un po’ oppure risarcire con una mano di colla liquida.
Le corazze e le parti fuse presentano un aspetto del metallo ancora più irregolare. Specie quelle sovietiche, dal 1942 in poi, uscite da forge e laminatoi erano quasi superfici lunari ed inoltre presentavano sbavature a saldatura e creste di lavorazione neanche tolte o rifinite, per guadagnare tempo. In questo caso, ci saranno di aiuto anche della carta abrasiva, tanto ce ne sono di veramente ‘forti’, oppure della trielina, picchiettata con un vecchio pennello e lasciata asciugare, fino ad ottenere delle piastre o delle parti giustamente ondulate. Va da sé che, dopo tanta fatica, una cattiva colorazione nasconderebbe molto, è perciò consigliabile una verniciatura a pennello con colori molto diluiti oppure, molto meglio, una verniciatura ad aeropenna, applicheremo poi qualche trattamento che faccia risaltare il tutto.