ATTREZZI…in scala
di Andrea e Antonio TALLILLO
Spesse volte, tutto l’assieme di attrezzi presenti sui nostri modelli non lo consideriamo abbastanza degno del nostro estro pittorico, rifinendolo a mò di una noiosa appendice dei mezzi stessi. Invece alcuni semplici accorgimenti potranno dare altri punti in più, visto il livello di dettaglio raggiunto in certe scatole anche nei più banali elementi del caricamento. Tra l’altro, alcune confezioni ci offrono attrezzi a parte, perciò ancora più facilmente completabili coi dettagli, anche in fotoinciso. Non ci sono veramente più scuse !
Quelli dei corazzati della seconda guerra mondiale potevano essere interamente metallici – come pinze tagliafili, estintori, crick e ganci di traino – come, più classicamente, in metallo ma con manici di legno – pale, picconi e scuri. Il modo migliore di dipingere questi ultimi è partire da un marrone ed applicare dei giochi di luce, con la prima mano di colore ricopriremo tutta la parte lignea e poi, con un marrone più chiaro, la ridipingiamo parzialmente, lasciando il colore sottostante nelle zone d’unione al metallo ed attorno agli attacchi che fissavano l’attrezzo allo scafo o più comunemente ad un parafango. Il tocco finale sarà una serie di colpi di luce al centro, col giallo mescolato al marrone, in una tonalità più chiara del resto; questi creeranno i volumi dandoci la sensazione che si tratti veramente di legno. Allo scopo non sono male anche delle velature con colori ad olio, facili e poi realistiche nell’effetto, se vogliamo un legno abbastanza scuro.
Per gli attrezzi interamente metallici, ricorreremo a trattamenti diversi, a seconda della loro usura. La prima fase consiste nel verniciarli nello stesso colore di fondo del mezzo, imitando le abrasioni nelle zone di maggior logorio, sfregandole con una miscela di marrone scuro ed alluminio, procedendo con leggeri tocchi a pennello asciutto. In altri casi, può essere conveniente verniciare di nero tutta l’attrezzatura e cospargerne poi la superficie con della grafite – basta sbriciolare la mina di una vecchia matita e passarla con uno straccetto. Un’ulteriore possibilità per le parti metalliche di attrezzi è quella di una parziale ossidazione – se non usati da tempo – applicando una prima mano di marrone, che si sfuma con marrone arancio applicato diluito, un ultimo tocco d’alluminio ai bordi più usurati completerà il trattamento. Tra l’altro, abituarci a curare anche la colorazione degli attrezzi ci tornerà molto ma molto utile quando ci capiterà di usarne qualcuno per rendere piu’ plausibile la posa di un figurino di carrista…
Per quel che riguarda gli attacchi, si va da quelli più semplici, come per il T 60 per esempio della Foto 1, alle vere e proprie "selle" metalliche ma con cinghie di ritenzione – come nello R 35 della foto 2 – fino alle eccezioni dei massicci attacchi posteriori dello Elefant della foto 3.