UNA BELLA NOVITA’ DRAGON
- Italian Infantry El Alamein 1942 -
scala 1/35
di Andrea e Antonio TALLILLO
L’apparentemente inesauribile produzione di figurini in plastica Dragon, utilissima a chi voglia affiancare i suoi mezzi anche se meno adatti ad essere presentati "a parte", per ragioni commerciali non ha mai contemplato molto d’insolito. I cultori del Regio Esercito hanno avuto a disposizione, per tantissimi anni, solo due – dicasi due – scatole di montaggio Italeri…e pedalare !
Si era così fermi, mentre sull’altro alto della barricata sono proliferate riproduzioni validissime in resina e metallo bianco, ma costose e che intimidiscono ancora il modellista medio, per via del diverso tipo d’incollaggio ed il maggiore costo. Peccato, perché nel frattempo la pubblicistica, anche straniera, ha continuato a parlare delle nostre uniformi e ad interessarsi ad un esercito che in quanto a tradizioni ha poco da invidiare ad altri, anzi.
Potete ben capire allora che, alla notizia-bomba della comparsa di una scatola Dragon titolata "Italian Infantry El Alamein 1942" abbiamo intonato il "Te Deum" e poi siamo corsi a stappare una bottiglia di spumante, alla salute di stampisti così carini e simpatici. Uno dei vantaggi del nostro mondo è quello di poter avere in tempo reale un’idea precisa del contenuto di quasi ogni scatola, ormai è quasi la prassi anticipare non solo la box-art, ci lanciamo così sull’onda del comprensibile entusiasmo in una recensione - virtuale ma non troppo - dei quattro figurini italiani proposti, due bersaglieri, un paracadutista della Folgore ed un ufficiale di fanteria. Il panneggio leggero di tutti e quattro non permette di riciclare molto nel senso di trasformare le uniformi in quelle grigioverdi, ed in tutti è stata riprodotta sotto alla giubba solo una canottiera bianca, è comunque facile rimediarvi con del lamierino, per avere i risvolti delle camicie sottostanti. I due bersaglieri indossano al posto dei gambali delle semplici fasce gambiere grigioverdi, ma è possibile che non sempre si potesse assegnarli ai complementi e del resto ciò facilita possibili conversioni, ovviamente cambiando copricapo e togliendo dal colletto le fiamme per sostituirle con mostrine. Spesse volte, la scatola con le canne di ricambio e gli attrezzi di pulizia per la Breda 30 era portata da sola, non convincono la forma delle canne e le probabili dimensioni della scatola – mentre sulla box-art sono adeguate. I caschi tropicali sono un po’ troppo bombati e non sufficientemente dettagliati, anche sono presenti i fregi anteriori e gli occhialoni, non belli neanche i piumetti, ma non è un ostacolo insormontabile, si possono sostituire con lamierino. Anche la Breda 30 sarà da rivedere ‘ai raggi X’ appena in possesso della scatola vera e propria. Il paracadutista, fortemente ispirato ad un figurino in resina della Model Victoria, per la posa ed il mitra Beretta, è senza dubbio il più ambientabile da solo, magari col corredo di bombe a mano o della classica bottiglia Molotov. A prima vista la sola incongruenza è il doppio caricatore per il mitra Beretta, che sa troppo di RSI. L’ufficiale sulla box art porta mostrine verdi con striscia nera (refuso per quelle della Divisione Pavia) ed è il soggetto più banale del gruppetto, se non per la bustina modello 42 e addirittura una torcia da segnalazioni tedesca appesa sul petto. Lo si può tuttavia riciclare come membro di un equipaggio di blindo o camionetta, oppure passando direttamente al 31° Guastatori. Nel complesso, il livello di stampaggio è quello ormai molto buono anche se non eccelso della casa, considerando il materiale lavorabile da tutti senza troppi patemi sarà una scatola di sicuro successo.
Appena disponibile, non perderemo l’occasione di tornare sull’argomento, l’importante intanto è che più modellisti, e questo in tutto il mondo data la distribuzione Dragon, si accostino di più alle uniformi italiane e possano creare nuove ambientazioni storiche. A nome di molti modellisti facciamo nel nostro piccolo i più sinceri complimenti alla Dragon, che almeno ha avuto la buonissima idea di aprire una finestra foriera di sviluppi invece di accontentarsi della solita scatola di tedeschi.