FRENCH  TANK  CREW

                                                                                                       MINI   ART  N.  35105  -  scala 1/35

 

                                                                                                  recensione  di  Andrea  e  Antonio  TALLILLO

 

Torniamo un pò nel “mainstream” delle scatole di montaggio che riguardano i figurini di carristi in plastica per segnalare il simpatico kit ucraino riguardante una delle forze corazzate della seconda guerra mondiale meno conosciute e ricordate dai modellisti nostrani, quella francese. Negli anni, le uscite di soggetti francesi non sono state neanche pochissime ed in aggiunta qualche anno fa la Tamya si è data da fare assieme alla Bronco. Mancavano però, essendo non sempre reperibili quelli di altre marche in resina e piombo ed un pò ostici al completamento quelli “veterani” della francese Heller (qualcuno li ricorda ?) degli equipaggi alla portata di tutti, sia come lavorabilità che per i motivi legati al….borsellino. La confezione è nel solito buon standard, comprensiva di istruzioni per i colori, che alla fine sono sempre più o meno i soliti trattandosi di cuoio e/o tela o stoffa, con nessuna frenesia per la mimetica o per capi “particolari”. 

La qualità dei 5 soggetti contenuti nella confezione è più che buona e la scelta è stata intelligente. A parte il carrista “seduto” sul retro di una torretta e l’ufficiale in piedi, gli altri tre sono delle belle proposte. Quello con il maglione, appoggiato a terra, cambiando la testa può diventare un vero  e proprio jolly, i maglioni, anche civili se proprio non c’era altro, erano diffusi in tanti eserciti dell’epoca. I più abili potranno ricavare da quello in piedi, quello con il giaccone in cuoio che si allaccia il casco, un nuovo carrista italiano. Non si usa forse più, ma lavorare sui figurini in plastica è sempre più agevole e ci si diverte comunque a tirare fuori da un certo soggetto qualcosa di sottilmente diverso. La tenuta del carrista a braccia conserte invece non offre altre possibili varianti, perché si tratta di una tenuta da fatica tipicamente francese, non scambiabile con altre. La documentazione non manca ed i mezzi anche, pur se tutti non sono proprio all’altezza dei tempi, urgono almeno un nuovo Renault R 35 ed un Somua S 35. Non si può che salutare con favore le ultime nuove proposte della Mini Art, che giustamente riguardano carristi tra i meno trattati,  alcuni mai, dalle grandi ditte, sempre più intente a percorrere sentieri commercialmente più appetibili ma decisamente triti.

    

                                                                                                             

 

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